Luglio è il mese in cui la natura si manifesta con tutta la sua forza. Le giornate sono ancora lunghe, i campi dorati ondeggiano sotto il sole e l’aria profuma di terra, di fieno e di grano maturo. Per chi lavora nella nostra filiera, questa non è solo una stagione calda: è il cuore dell’anno.
Mentre molti pensano alle vacanze, per noi – contadini, trasportatori, mugnai – luglio è un momento decisivo. È il mese della raccolta del grano, e al mulino il ritmo cambia: si lavora senza sosta per ricevere, controllare e macinare il nuovo raccolto. Un’attività intensa, ma piena di senso.
Il tempo della raccolta
Il raccolto del grano inizia a fine giugno e si intensifica proprio a luglio, quando le spighe, dopo mesi di crescita, hanno finalmente raggiunto il giusto grado di maturazione e umidità: la pianta si è seccata naturalmente, il chicco è pieno, duro, pronto per essere macinato.Ogni zona ha i suoi tempi, ma per i cereali del nostro territorio, luglio è il momento chiave. Non c’è molto margine di errore: il momento giusto per mietere è breve. Se arriva un temporale, si rischia di perdere parte del raccolto. È per questo che, in queste settimane, si lavora a un ritmo elevato finché i campi non sono stati ripuliti.
Un via vai di camion, trattori e storie
Chi passa vicino al mulino in questo periodo potrà notare qualcosa di insolito: tanti camion, trattori e rimorchi vanno e vengono dal piazzale di scarico. Il mulino non si ferma, i mezzi carichi di grano fresco arrivano, scaricano e ripartono.C’è chi lavora con noi da anni, chi porta una nuova varietà da testare, chi si ferma a raccontare com’è andata la stagione, tra caldo, grandine e attese.
Ogni consegna è diversa, eppure tutti raccontano la stessa cosa: il valore della terra, del tempo e della fiducia. Il nostro compito è prenderci cura di quel raccolto, farne farina di buona qualità che verrà poi trasformata in pane.
Dalla spiga alla farina
Una volta scaricato, il grano viene analizzato. Il mugnaio ne verifica l’umidità, la qualità ed eventuali impurità. Solo un grano sano può essere macinato bene e dare buoni risultati.Dopo i controlli, parte il ciclo che trasforma il chicco in farina: pulizia, stoccaggio e poi via, tra le macine.
Ogni farina nasce da qui, dalla scelta e dalla qualità del grano, e ogni sacco porta con sé il lavoro di una filiera intera.
E sulla tua tavola? Arriva molto più di una farina
Quando apri un sacchetto di farina a casa, magari non ci pensi, ma dentro c’è una storia lunga: c’è il campo che ha resistito al maltempo, il contadino che ha scelto di seminare varietà locali, la mietitrebbia che ha raccolto nel caldo di luglio, un camion che è partito all’alba e il mugnaio che ha selezionato, pulito e scelto come lavorare quel cereale. Tutto questo succede molto prima che inizi a impastare. Ed è ciò che rende ogni farina diversa, ogni pane unico.In un mondo che va veloce, fermarsi a considerare da dove viene ciò che mangiamo è un atto rivoluzionario. L’estate non è solo caldo e vacanza: è anche il tempo della terra, della fatica che nutre, del passaggio tra il campo e la nostra tavola.
E quando userai quella farina per fare il tuo pane, magari in una mattina tranquilla o in una sera d’estate, saprai che dentro c’è una storia che comincia molto prima delle tue mani.
